La ricerca Conscious Eater di NielsenIQ analizza le abitudini alimentari di cinque Paesi europei. Il sondaggio ha coinvolto 37mila famiglie residenti in Italia, Gran Bretagna, Spagna, Germania e Francia. L’Italia è prima per quanto concerne l’importanza del cibo nella vita quotidiana, seguono Spagna e Francia.
Il 50% delle famiglie italiane, spagnole e francesi predilige i piatti nazionali, mentre le famiglie britanniche e tedesche sono più aperte alla cucina internazionale. Spagnoli e francesi controllano l’etichetta più di quanto facciano italiani, tedeschi e inglesi. Gli italiani sono i meno sensibili al tema della sostenibilità del cibo.
Solo l’11% degli italiani intervistati definisce la propria dieta in funzione della sostenibilità del cibo ingerito. Seguono Spagna (14%), Gran Bretagna (17%), Francia (20%) e Germania (30%). I consumatori italiani possono essere distinti in “naturali” (15%) ossia persone che scelgono ingredienti poco raffinati e poco trasformati per mangiare nel modo più sano e sostenibile possibile e in ‘radicati’ (13%) persone che privilegiano la cucina locale.
La tendenza a ridurre il consumo di carne accomuna i consumatori europei. Il 34% dei tedeschi intervistati dichiara di volerne ridurre l’utilizzo, il 27% ritiene che il consumo dovrebbe essere occasionale, il 26% che dovrebbe essere più salvaguardato il benessere animale. In Italia il 31% delle famiglie limita i consumi di carne e il 2% segue una dieta strettamente vegetariana.