Gli scarti in plastica dei supermercati ritornano sugli scaffali come prodotti riciclati

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Firmato l’accordo fra Sacme e Aliplast per offrire alle catene GDO la possibilità di trasformare il proprio film da imballaggio in sacchi pattumiera per rifiuti venduti come private label presso la stessa catena che ha prodotto lo scarto. Un modello di economia circolare con significativi impatti ambientali.

Oltre il riciclo: la seconda vita dei film LDPE

Ogni giorno nei centri logistici delle catene GDO italiane centinaia di tonnellate di imballaggi in plastica si trasformano in rifiuti. Si tratta per lo più di film termoretraibili o estensibili in polietilene a bassa densità (LDPE), in larga parte avviati poi a riciclo. Sacme, leader nella produzione di shopper, sacchi e buste in plastica e Aliplast (Gruppo Hera), leader nella rigenerazione di polimeri, da oggi offrono però ai network di supermercati un’alternativa ancora più circolare: trasformare il rifiuto in LDPE in prodotto venduto all’interno degli stessi negozi, dunque evitando a monte la produzione di rifiuti.

Come funziona l’accordo: dagli scarti ai sacchi rifiuti a marchio GDO

Le due aziende hanno sottoscritto oggi un accordo che lancia un modello di partnership circolare a disposizione di tutti gli operatori della GDO. Lo schema è semplice: Aliplast raccoglie presso i centri di distribuzione il film di scarto che trasforma, nelle proprie piattaforme, in LDPE rigenerato, a suo volta utilizzato da Sacme per realizzare sacchi pattumiera per rifiuti che contengono almeno l’80% di materiale riciclato. Questi sacchi vengono poi commercializzati con private label della catena GDO partner, supportati da una tracciabilità di prodotto che garantisce come l’LDPE riciclato provenga effettivamente dagli scarti della catena stessa.

Una scelta di consumo consapevole dall’impatto ambientale misurabile

Grazie all’accordo, dunque, la catena GDO partner può attivare un vero e proprio ciclo chiuso della plastica, mettendo i clienti nelle condizioni di effettuare una scelta di consumo consapevole attraverso l’acquisto di un prodotto a marchio. Una scelta che comporta un impatto ambientale di grande concretezza e facilmente misurabile, anche in ottica di rendicontazione di sostenibilità.

Infatti, ogni tonnellata di sacchetti rifiuti realizzati con film riciclato consente un risparmio di 2,456 tonnellate di CO2 equivalente in atmosfera. Questo valore è stato calcolato tramite uno studio LCA comparativo tra la produzione di 1 kg di Film in LDPE prodotto nel 2022 nello stabilimento di Ospedaletto di Istriana (TV) e l’analogo prodotto da materie prime vergini (dati ricavati da database Ecoinvent 3.9.1).

Lo studio sopracitato è stato condotto in conformità con norma UNI EN ISO 14040:2021 e UNI EN ISO 14044:2021. Tale differenza negli impatti nella produzione della materia prima risulta uguale alla differenza negli impatti dei sacchetti rifiuti sotto l’ipotesi che i processi di produzione siano uguali nei due casi.

Michele Petrone e Stefano Altissimo

Altissimo, AD Sacme: “un nuovo modello di business offre sempre delle grandi opportunità”

“La parola ambiente va riempita di contenuti veri e misurabili. Questo accordo offre agli operatori coinvolti e in particolare alla GDO”, spiega Stefano Altissimo, Amministratore Delegato Sacme, “l’opportunità di proporre prodotti derivanti da una economia circolare con un impatto positivo per l’ambiente estremamente tangibile in termini di riduzione dei rifiuti e prevenzione di emissioni climalteranti. Le catene GDO possono quindi ulteriormente attestare il proprio impegno ambientale, rafforzando la brand awareness dei clienti attraverso un prodotto a marchio effettivamente sostenibile”.

Petrone: “noi riciclatori con una vista sul consumatore finale”

“Questo accordo si inserisce pienamente nel piano industriale del Gruppo Hera, che vede proprio fra i driver lo sviluppo dell’economia circolare”, spiega Michele Petrone, Amministratore Delegato Aliplast. “Ci consolida, inoltre, come produttore di materia prima seconda in grado però di vedere il consumatore finale e dunque di costruire assieme ai nostri clienti industriali soluzioni a valore aggiunto ed estremamente innovative, come sta accadendo in questo caso per la GDO, ma anche in altri settori, fra cui cosmetico e alimentare”.

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