Ogni anno in Italia si importano circa 630 mila tonnellate di banane, per un consumo pro capite di 10,5 kg, ovvero circa 60 frutti a persona. Il consumo di questo frutto è mondiale grazie anche alla sua estrema resistenza nonostante debbano affrontare un lunghissimo viaggio prima arrivare sulle nostre tavole e gli accorgimenti per la loro corretta conservazione sono molto semplici. Il viaggio inizia nelle piantagioni dove il casco di banane, che può arrivare a pesare 40 chili, viene raccolto quando i frutti sono pienamente sviluppati come grandezza, ma si presentano ancora verdi. Il casco subisce così un rapido lavaggio e “l’insacchettatura”. A questo punto i frutti stazionano nei magazzini per un massimo di 24 ore ad una temperatura non superiore ai 13°C, dopodichè vengono caricati in container refrigerati e imbarcati sulle navi dove trascorreranno circa 4 settimane per raggiungere i porti europei. Durante il viaggio le banane, grazie alla bassa temperatura di conservazione, entrano in una sorta di letargo. Quando arrivano a destinazione, i frutti vengono trasferiti in apposite celle, a temperatura e tasso di umidità controllate per favorire il completamento della maturazione. In questa fase si utilizzano delle apposite tabelle colorimetriche che aiutano a stabilire quando i frutti raggiungono uno stadio di maturazione idoneo alla commercializzazione. Questo “lungo viaggio” non incide assolutamente sulla qualità del frutto in quanto l’aroma e il profilo organolettico viene conservato