L’automazione a garanzia della qualità italiana

2838
OLYMPUS DIGITAL CAMERA
Automazione totale: al termine della pallettizzazione una navetta automativa trasporta il pallet allo stoccaggio in magazzini

La scelta di Comau, al di là dell’italianità dell’azienda, è dovuta alle ottime referenze che ha in termini di affidabilità e precisione”. Ghigi, infatti, è un’azienda che ha nella capacità produttiva fin oltre i 750mila quintali di pasta secca l’anno e ciò significa aver bisogno di una tecnologia che non tradisce mai, in grado di compiere cicli su cicli senza fermarsi e senza sbavature. “Esattamente quanto accade con la tecnologia Comau che è affidabile – interviene Bartolo Aprea, direttore delle operations del Pastificio Ghigi – ed è in grado di soddisfare, con la ripetibilità congenita nella tecnologia robotizzata, la richiesta di precisione e di standard elevati, ovvero quanto è necessario per produrre con continuità e qualità”. Ghigi esporta al 90% il proprio prodotto che, per mantenere una qualità costante anche nel trasporto a destinazione, deve essere manipolato con cura e posizionato in maniera impeccabile quando viene pallettizzato. “I nostri imballaggi – spiega Aprea – si modificano in funzione della pasta che devono contenere – lunga, corta, di diverso peso – del tipo di scatola che usiamo (alcuni imballaggi speciali riducono l’uso di cartone e hanno forme particolari) e anche in funzione del Paese in cui spediamo la merce”. Vietato sbagliare a gestire pallettizzazione e imballaggio, quindi. “Proprio così – continua Aprea. Tutte queste variabili fanno sì che il robot a fine linea debba essere in grado di movimentare scatole diverse, in posizioni diverse, di peso diverse e con sensibilità diversa in funzione delle prese da effettuare, che tengano conto dell’imballaggio e del suo contenuto. Queste variabili sono gestite egregiamente dai robot Comau che abbiamo in dotazione che è in grado di assorbire, in termini di capacità e sensibilità, le imprecisioni che derivano dalla trafilatura che, dopo anni, può alle volte produrre paste di pesi e dimensioni lievemente diverse rispetto allo standard. La pallettizzazione è, infati, dedicata al tipo di ricetta in corso di preparazione”. Precisione e affidabilità non sono le uniche variabili che interessano a Ghigi. “E’ vero – prosegue Aprea – a noi interessa la flessibilità data dalla robotica e la velocità. Avendo produzioni sufficientemente grandi e diversificate, dobbiamo modificare rapidamente le attività da svolgere a fine linea. In questo la robotica Comau ci soddisfa, ed è un tipo di automazione fondamentale per la nostra produzione, per velocità e flessibilità, anche considerando la situazione da cui siamo partiti: il magazzino era pre-esistente e noi avviamo dovuto customizzare la produzione, e il fine linea, su questo punto di partenza. La tecnologia Comau ha soddisfatto questa esigenza”.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA
I robot Comau Smart Pal in funzione simultanea

L’automazione robotizzata
Visitando lo stabilimento di San Clemente e ascoltando le parole dei dirigenti Ghigi si percepisce davvero la possibilità di fare prodotti di qualità, 100% italiani, utilizzando a fondo automazione, tecnologia e innovazione. Di più, l’uso dell’automazione è considerato quasi imprescindibile per rispondere a un altro obiettivo che Pastificio Ghigi si è posto: la soddisfazione degli operatori impiegati nei reparti e quella dei fornitori di materia prima.  “L’automazione robotizzata – riprende la parola il direttore Santoni – oltre a consentirci standard di qualità molto elevati e continui nel tempo, ci ha permesso di dare una formazione di altissimo livello agli operatori che lavorano da noi. Le persone nel nostro stabilimento non sono semplici operai, ma sono in grado di condurre linee automatizzate e robotizzate e hanno visto le loro competenze crescere continuamente nel tempo”. Non solo, l’automazione consente di dare qualcosa in più anche ai produttori di materia prima, i cooperanti del Consorzio. “Proprio così – spiega Santoni -, la velocità di produzione, l’aumento di produttività, resa, efficienza nelle diverse fasi, la riduzione dei costi relativi agli scarti, la qualità dei nostri prodotti, garantita a partire dai sofisticati controlli in entrata, ci consentono di contrarre notevolmente i costi di produzione e quindi di poter pagare meglio la materia prima. Ghigi, così, spalma anche a monte il valore che il proprio stabilimento è in grado di generare”. Ghigi continuerà a investire in qualità e automazione, quindi? “Senza dubbio – mi dicono i padroni di casa – a cominciare dal quarto pallettizzatore che entrerà in funzione entro pochi giorni”.

Alberto Marzetta